sabato 6 febbraio 2010

GIORNO CHE SE NE VA



Alla scuola del sonno
impariamo a morire ogni notte.
Ogni notte gettiamo i panni sporchi
del giorno nella cesta della morte,
per riprenderli, freschi di bucato,
l'alba del giorno dopo.

E' uno strano gioco a rimpiattino,
troppo a lungo insistito,
ma che vorremmo non avesse fine,
anche se ogni giorno che va via,
una parte di noi
rimane sul cuscino.

PAROLE A MIO FIGLIO


Ascolta, figlio,
ricorda le parole di tuo padre.
Tieni stretta la vita,
anche se è un pugno di terra.
Prendi il sentiero dell'Arcobaleno,
ma sia puro il tuo cuore,
Osserva come il sole
danza sopra le foglie,
e non dire che il cielo è uno stranero.
Non ti inganni la nuvola o l'uccello
che al mattino si tuffa nell'azzurro:
cielo e terra, ricorda,
sono la tua famiglia.
Se non mi credi, chiedilo
al tuo stesso respiro,
chiedi ragguagli alla tua carne giovane,
alla fiamma che arde
dentro la tua divisa.
Rispondi col perdono
ai torti dei nemici.
Ama e ti sentirai sempre a casa.
Ogni albero, ogni fiore
ti accoglierà contento alla sua ombra,
ogni vigneto ti darà il suo vino,
ogni campo il suo grano,
come ogni sorgente la sua acqua.
Da' sempre a chi ti chiede,
perchè la grazia abbonda nelle mani
di chi è pronto a donare.
Poi, dividi quel poco che ti avanza,
con le formiche e i passeri.
E se iene e sciacalli rideranno,
senza motivo ti minacceranno,
tu guarda i loro occhi e capirai
come è triste la vita senza amore.

mercoledì 13 gennaio 2010

ALMA DELL'ACQUA

Gioco con l'Infinito.
Come un bambino attingo acqua dal Mare,
con un secchiello senza fondo, e l'alma
dell'acqua, il cuore liquido dell'onda

sguscia via, brontolando non so cosa.
Ecco, il risucchio soffia via la spuma!...
Un'oda spinge l'altra che rintrona
con fragore di tuono.

NOI

Anche noi finiremo nel risucchio
della  Grande Risacca, dice il Vento,
sì come il primo e l'ultimo granello
di sabbia della specie.

Indi, abbrcciati nello stesso sogno,
sulla cresta di un attimo
che rivomita al Mare ce ne andremo.

Forse gabbiani, bianchi come Angeli,
troveranno al tramonto queste pele,
là dove l'onda amcera veleni.

martedì 12 gennaio 2010

GABBIANO DI SCOGLIERA



Segnate la mia fronte
con un filtro di luna il giorno in cui
scivolerò sull'ultimo minuto.
Vi prego, sussurratemi all'orecchio

le salmastre parole della Vita.
Amici, battezzatemi con l'acqua
di questo immenso mare - non piangete!..
Come un bianco gabbiano di scogliera,

oltre le nubi, imparerò a volare
sul mare tempestoso del mio essere.

IL BACIO DEL RISVEGLIO


Quando verrà quel giorno,
cadrò come una foglia
nelle braccia del vento.
Quando sarà il momento,
voglio sentire il mare,
la carezza del mare,
la dolcezza del mare sulla pelle.

Ch'io non debba cadere come un sasso,
dormire come un sasso
sui fondali del Tempo.
Fa' ch'io sogni, dormendo,
il bacio del Risveglio.

LA TARTARUGA


Guscio di tartaruga rovesciata
sulla sabbia
bruciata.

La morte
è solo
un bagno
di
eternità.